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III Rassegna di Musica Jazz

Dal 1996 Volterra Jazz si occupò esclusivamente alla Rassegna di Musica Jazz, giunta alla terza edizione. La prima e la seconda edizione, aventi minore risonanza, erano capitolate sotto il cappello di Musica sotto le Stelle, svoltesi nei due anni precedenti.

Iniziò un giovedì sera la terza rassegna di musica Jazz organizzata dall’Associazione cittadina “Volterra Jazz”, con il patrocinio del Comune di Volterra, del Consorzio di Volterra e della Fondazione CRV, della Provincia di Pisa e della ditta Ali Alabastri.

In tre soli anni la rassegna passò da piccola manifestazione provinciale ad un vero e proprio evento nel campo della musica Jazz, raccogliendo in quattro date il meglio dei musicisti italiani di questi ultimi anni, tra cui, per citarne solo alcuni, Enrico Rava, Pietro Tonolo, Marco Tamburini, Roberta Pierazzini.

Afo Sartori l’anno precedente, parlando della seconda rassegna di musica Jazz scrisse: “la luna che fa capolino dalle nuvole d’argento, lassù sopra le magioni turrite e merlate di una delle piazze più belle d’Italia, si disloca già di per sé come un mirabile spettacolo. Che atmosfera per i suoni”; lo pensava davvero, e dato che si prese la briga di curare personalmente la direzione artistica della terza rassegna e la presentazione di ogni spettacolo.

Erano in molti giovedì sera ad ascoltare Tonolo e Tamburini, accompagnati dal “Trio di Prato”, nel loro omaggio a Thelonius Monk, l’eclettico pianista degli anni cinquanta-sessanta, autore di Around Midnight. Turisti sì, ma anche tanti volterrani; del resto come può non piacere starsene seduti nel salotto buono di casa nostra, nel terpore di una sera d’agosto, per ascoltare buona musica?

Domenica Enrico Rava suonò brani famosi del Jazz (i cosidetti “standard”), spesso legati alla musica leggera nord americana, ovviamente reinterpretati dalla tromba di un grande artista del suo calibro che pur ripercorrendo tutte le fasi evolutive del Jazz contemporaneo, rimaneva legato alla classica architettura del Jazz; fu accompagnato da Paolo Birro al pianoforte, da Lello Pareti al contrabbasso e Francesco Petreni alla batteria.

Martedì si esibì Roberta Pierazzini che con la sua voce densa di raffinata sensualità, si rapportò alla musica afroamericana consapevole della sua cultura bianca, disegnando così un modo di fare Jazz tutto personale. Venne accompagnata da Stefano Bollani al pianoforte, da Antonio Licusati al contrabbasso e da Francesco Petreni alla batteria.

La rassegna si concluse mercoledì con il pianista Mauro Grossi che presentò il suo “Bitter Cake Week” (il Cake Walk è uno dei primi balli afroamericani di inizio secolo), che è anche il titolo del suo CD, accompagnato da Paolo Casati alla tromba, da Vittorio Alinari ai sassofoni, da Piero Leveratto al contrabbasso e da Alfred Kramer alla batteria.

Dal 1997 la rassegna perderà la nomenclatura abituale preceduto dal numero ordinale e acquisirà come titolo Volterra Jazz seguito dall’anno in corso, talvolta scritto per intero, talvolta abbreviato mostrando solo le due ultime unità finali. Da quell’anno si cominciò a parlare di Festival.

1996

2 agosto
Piazza dei Priori, ore 21,30
Omaggio a Thelonius Monk
Trio di Prato
Tonolo & Tamburini
con Marcello Tonolo
Marco Tamburini

4 agosto
Piazza dei Priori, ore 21,30
Standards
Enrico Rava Quartet
con Paolo Birro
Lello Pareti
Francesco Petreni
Enrico Rava

6 agosto
Piazza dei Priori, ore 21,30
Roberta Pierazzini
con Stefano Bollani
Antonio Licusati
Francesco Petreni

7 agosto
Piazza dei Priori, ore 21,30
Bitter Cake Walk
Mauro Grossi
con Paolo Casati
Vittorio Alinari
Piero Leveratto
Alfred Kramer


Con il patrocinio di
Provincia di Pisa
Comune di Volterra

In collaborazione con
Comune di Volterra
Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra
Cassa di Risparmio di Volterra S.p.A.
Consorzio Turistico Volterra
Ali Alabastri

Organizzazione
Associazione Volterra Jazz

Direzione Artistica
Afo Sartori

Afo Sartori l’anno precedente, parlando della seconda rassegna di musica Jazz scrisse: “la luna che fa capolino dalle nuvole d’argento, lassù sopra le magioni turrite e merlate di una delle piazze più belle d’Italia, si disloca già di per sé come un mirabile spettacolo. Che atmosfera per i suoni”; lo pensava davvero, e dato che si prese la briga di curare personalmente la direzione artistica della terza rassegna e la presentazione di ogni spettacolo.

Il manifesto e il programma cartaceo è andato perduto.

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