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Toscana Jazz – Itinerari Jazzistici in Toscana

“Toscana Jazz – Itinerari Jazzistici in Toscana” fu il sodalizio che continuò il sogno audace, l’acuta lungimiranza, l’attenta sensibilità intellettuale del defunto «Coordinamento Toscana Jazz», alla cui scomparsa dobbiamo l’uccisione di «Anfiteatro Jazz» a Lucca. Grave, ma la nuova preziosa iniziativa coinvolse ben cinque Comuni della Toscana. Collesalvetti, Volterra, Camaiore, Seravezza, San Giuliano Terme. Un itinerario che coinvolse piazze meravigliose, medievali come Piazza dei Priori dove si svolge «Volterra Jazz», o risistemate nel rinascimento come San Bernardino dove risuona «Jazz & Non Solo» a Camaiore.

Volterra Jazz aderì dal 1999 al 2002.

Non ci stancheremo mai di sostenere che nel Jazz conta il come e non ciò che si suona. Si può fare malissimo al Jazz suonando da cani uno dei suoi classici più conosciuti, oppure eseguire opera eccelsa passando per le «blue notes» melodie lontane mille miglia dalla musica afroamericana. Così è andata a Volterra che aprendo la sua rassegna Jazz, la ottava per la cronaca, ha vestito con i panni del capolavoro «Napoles in Jazz»; ovvero un ghiotto gemellaggio di cui si era discusso per quasi tutto il secolo scorso, tra la città partenopea e New Orleans entrambe porto di mare molto trafficati e pieni di… peccati, entrambe accreditate di un immane patrimonio di musiche popolari. Non di meno qualche amatore restò sorpreso di questa un po’ stramba lieson fra temperamenti musicali così dissimili.

Una gran quantità di correnti si è sviluppata in Europa dove talora si è rinunciato perfino al vecchio caro Swing in favore di colori inediti, in questo senso va inquadrato il progetto «Napoles in Jazz» prodotto dall’«Associazione Musicale Amedeo Modigliani». Dunque melodie mediterranee e arrangiamenti raffinatissimi di Maurizio Giammarco per un gruppo di stelle fra le più espressive del nostro Jazz, coadiuvate dal gruppo d’archi «Ensemble Modì». Sul palco Maurizio Giammarco (sax); Paolo Fresu (tromba), Paolo Birro (piano), Furio di Castri (c. basso); Andrea Melani (batteria). Sia lodato allora Maurizio Giammarco che combinò, mescolò, arrangiò nel migliore di modi le due anime della musica. Nei momenti migliori Giammarco e Fresu evocavano, ai Jazzaioli dal crine incanutito dietro questa musica, il meraviglioso connubio fra Gil Evans e il divino Miles Davis che a cavallo degli anni ‘60 avevano offerto pagine sublimi alla storia del Jazz: «Porgy and Bess», «Sketch of Spain». Tale almeno ci è parsa (fatte le dovute proporzioni) la temperie della serata.

Con questo ragguardevole «foglio di via» Volterra Jazz proseguì in un clima entusiastico il suo cammino presentando la Stefano Di Battista Quartet: Stefano Di Battista (alto sax); Eric Legnini (piano); Rosario Bonaccorso (c. basso), DèDè Ceccarelli (batteria).

Successivamente andò in scena il Trio del pianista Antonio Faraò con Marco Ricci (c.basso) e Dejanne Stersic (batteria). Trio impeccabilmente paritetico, nel senso che erano sparite gerarchie strumentali; dislocato nel cotè del leggendario Bill Evans, e dunque delizia per cuore e cervello, strada spianata al più profondo sentire che un essere umano possa provare davanti alla musica. Fu un concerto imperdibile per chi ama i pianisti di Jazz che abbiano cultura e tocco classico. Quando un pianista italiano, ma sarebbe saggio annotarlo con matrice artistica europea, entra in uno studio di registrazione, al tempo, di assoluto prestigio e pignolo come la Ecm (la stessa di Keith Jarrett) suonando solo proprie composizioni, a questo punto è obbligatorio convenire che questo pianista volava ad altezze definite celesti; insomma statura internazionale senza distinguere fra gli americani che il Jazz lo hanno inventato e gli europei e gli abitanti che li stanno superando.

Eccezionale chiusura domenica successiva con il drummer Gianni Cazzola, che celebrò qui i quarantacinque anni di luminosa carriera, alla testa del suo «Be Bop Quintet»: Fulvio Chiara (tromba); Claudio Chiara (alto sax); Riccardo Ruggeri (piano); Tito Mangialajo (c. basso); Gianni Cazzola (batteria).

2001

28 luglio
Centro Storico, ore 18.00
The Feetwarmers
Dixieland street Jazz Band
con Claudio Szenkar
Dieter Süverkrüp
Erich Schilling
Fred Schuler
Heino Ribbert
Heinz Schellerer
Horst E. Mutterer
Jürgen Buchholtz
Klaus Doldinger

Piazza dei Priori, ore 21.30
Naples in Jazz
La canzone napoletana in chiave Jazz
con Maurizio Giammarco
Paolo Fresu
Paolo Birro
Piero Leveratto
Andrea Melani
Special Guest Modì Ensemble

5 agosto
Piazza dei Priori ore 21.30
Stefano di Battista Quartet
con Stefano Di Battista
Eric Legnini
Rosario Bonaccorso
Andrè “DèDè” Ceccarelli

8 agosto
Piazza dei Priori ore 21.30
Antonio Faraò Trio
con Antonio Faraò
Marco Ricci
Dejanne Stersic

12 agosto
Piazza dei Priori ore 21.30
Be Bop Quintet
con Fulvio Chiara
Claudio Chiara
Riccardo Ruggeri
Tito Mangialajo
Gianni Cazzola


Con il patrocinio di
Provincia di Pisa
Comune di Volterra

In collaborazione con
Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra
Cassa di Risparmio di Volterra S.p.A.
Consorzio Turistico Volterra
Toscana Jazz

Organizzazione
Associazione Volterra Jazz

Direzione Artistica
Associazione Musicale Amedeo Modigliani

Il manifesto e il programma cartaceo è andato perduto.

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