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Go Jazzin’

Nel 2003 nacque «Go Jazzin’», manifestazione interamente dedicata alla «musica di New Orleans». Capofila del progetto, che previde produzione, circolazione e distribuzione concertistica (abbinata a progetti di formazione per musicisti e pubblico), fu la Provincia di Pisa insieme alla Fondazione Teatro di Pisa e a cinque Comuni – Pisa, Volterra, Montescudaio, San Giuliano Terme e Vicopisano – con la collaborazione delle Associazioni Italian Instabile Orchestra, Volterra Jazz, Spazio Minerva Montescudaio e il Dipartimento di Jazz della scuola di musica Buonamici.

Il programma annuale di Go Jazzin’ fu presentato al Teatro Verdi di Pisa da Aurelio Pellegrini, assessore alla cultura della Provincia di Pisa; Carlo Riccardo Bozzi, direttore generale della Fondazione Teatro di Pisa; Venanzio Guerrini, dirigente alla cultura dell’amministrazione provinciale; e Francesco Martinelli, direttore artistico del progetto Go Jazzin’.

Tra gli obiettivi dei soggetti coinvolti potenziare e promuovere in sinergia le linee programmatiche ed i calendari Jazz delle diverse realtà provinciali operative nel settore, incentivare la formazione e misurare i risultati del progetto «Go Jazzin’» in termini di offerta culturale per i cittadini e di incremento turistico.

Go Jazzin’ – in italiano “facciamo Jazz” – ebbe l’ambizione di riuscire a coinvolgere anche nuove iniziative locali che nacquero in ambito Jazzistico, per lo sviluppo di un calendario annuale. Per tenere le fila dell’intero progetto fu istituito un Comitato in grado fornire un supporto stabile, con la prospettiva che la manifestazione potesse imporsi nel panorama internazionale.

Volterra Jazz aderì dal 2003 al 2009.

Quell’anno di stelle a Volterra Jazz ce ne furono tante, e furono di quelle importanti. Due in particolare. L’apertura della dodicesima rassegna di Volterra Jazz fu affidata a Renato Sellani, uno dei pianisti storici del Jazz italiano. L’11 agosto, invece, toccò all’allora astro nascente della musica afroamericana: Francesco Cafiso; poco più che sedicenne aveva conquistato la ribalta mondiale suonando il sax alto come solo il grande Charlie Parker sapeva fare.

Sellani da anni fu una delle colonne portanti della più prestigiosa rassegna internazionale di Jazz, ovvero Umbria Jazz. E da Perugia Renato arrivò a Volterra, segnando così la rassegna ideata da “Leo” Biondi, come una delle più importanti a livello nazionale. Nei concerti di quell’anno, Volterra compresa, Sellani si presentò a fianco del sassofonista Gianni Basso, uno dei più illustri jazzisti italiani di ogni epoca. Un duo mozzafiato degno di un palcoscenico come quello etrusco.

Giovedì fu poi la volta di un vero e proprio “genio” del jazz tricolore. Il giovanissimo, Francesco Cafiso. Reduce da un successo incredibile a Umbria Jazz, Cafiso si assunse il compito di celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di Charlie Parker (New York, 12 marzo 1955). E per questo ebbe l’autorizzazione – come il più degno sassofonista internazionale – dalla statunitense Rutgers University a riprendere gli spartiti originali che Parker realizzò con l’orchestra d’archi per la Verve.

A Volterra, a differenza di Perugia, Cafiso non si presentò sul palco con l’orchestra d’archi ma con il suo abituale Quartetto con il quale aveva partecipato la precedente primavera al primo festival internazionale di Melbourne, in Australia. Per dare l’idea di che tipo fosse questo ragazzo, ancora minorenne, basti pensare che a Perugia, nello stracolmo Teatro Morlacchi, ricevette oltre venti minuti di standing ovation e i complimenti del curatore della sezione Jazz dalla Rutgers University, il critico e produttore Dan Morgenstern.

Ma Volterra Jazz non si concentrò soltanto su Sellani & Cafiso; il programma, oltre ai due mostri sacri, proponeva altri appuntamenti degni di nota. Piazza dei Priori, martedì 9 agosto, fu il palcoscenico per Titta Nesti Quintet. La band si esibì in un “Omaggio a Billy Holiday”.

Invece venerdì, stessa Piazza e stesso orario, a dare spettacolo fu la Jazz Art Orchestra. Il potere sonoro di questa formazione orchestrale, unica e caratteristica della musica Jazz, fu capace di avvincere anche l’ascoltatore più casuale. L’impatto anche visivo di venti musicisti sul palco, scintillanti trombe, tromboni e sassofoni sostenuti dalla classica ritmica completa di chitarra, lasciò la sua impronta anche nei più piccoli.

A Ferragosto, infine, gran chiusura col Rara Quartet. I quattro Alberto Mandarini, Andrea Dulbecco, Roberto Bonati, Roberto Dani riuniti su istigazione di Dulbecco e Bonati, eseguirono proprie composizioni dall’originale impasto timbrico.

2005

12 luglio
Piazza dei Priori, ore 21.30
Teatro Persio Flacco, ore 21,30
Ballads
Basso – Sellani
con Gianni Basso
Renato Sellani

13 luglio
Piazza dei Priori, ore 21.30
Titta Nesti Quintet
Omaggio a Billie Holiday
con Titta Nesti
Nico Gori
Stefano Onorati
Franco Nesti
Stefano Bambini

14 luglio
Piazza dei Priori, ore 21.30
Teatro Persio Flacco, ore 21,30
Francesco Cafiso Quartet
Omaggio a Charlie Parker
con Francesco Cafiso
Riccardo Arrighini
Aldo Zumino
Stefano Bagnoli

15 luglio
Piazza dei Priori, ore 21.30
Jazz Art Orchestra

15 luglio
Piazza dei Priori, ore 21.30
Teatro Persio Flacco, ore 21,30
Rara Quartet
con Alberto Mandarini
Andrea Dulbecco
Roberto Bonati
Roberto Dani


Con il patrocinio di
Provincia di Pisa
Comune di Volterra

In collaborazione con
Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra
Cassa di Risparmio di Volterra S.p.A.
Consorzio Turistico Volterra
Go Jazzin’

Organizzazione
Associazione Volterra Jazz

Direzione Artistica
Francesco Martinelli

Il manifesto e il programma cartaceo è andato perduto.

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