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Come tradizione vuole, anche la diciottesima edizione del Festival Volterra Jazz si svolse nella prima quindicina di agosto, così come fu rispettata la definizione del poeta D’Annunzio – “Volterra, città del vento”, vista la pungente brezza che accompagnò tutta la settimana dei concerti.

Dobbiamo dire però che nonostante le temperature settembrine, che il caldo della settimana precedente ci fece quasi rimpiangere, il richiamo della musica portò un’affluenza di pubblico a dir poco inaspettata. L’edizione 2011 vide un festival itinerante all’interno del bellissimo centro storico volterrano e dobbiamo dire che i concerti tenuti in Piazzetta dei Fornelli e Piazza San Giovanni ebbero il loro fascino, allo stesso pari di quelli tenuti in Piazza dei Priori.

Partiamo dall’inizio: il concerto d’apertura, dei fiati della Sara Big Band, abilmente condotta dal Maestro Stefano Franceschini, rispettò pienamente le attese, grazie all’esecuzione di un repertorio Jazz classico, che richiamò sia turisti che volterrani, sicuramente anche incuriositi dalla particolare installazione costruita per l’occasione dagli artisti Tognarini e Furiesi, che con frecce fluorescenti indicava al viandante la strada giusta da seguire – da Piazza San Giovanni a Piazzetta dei Fornelli – per poi continuare in Via Lungo le Mura e Via della Porta All’arco. In questo itinerario, nel pomeriggio i turisti ebbero modo di scoprire le botteghe degli artisti – Ilaria Tognarini, Alessandro Marzetti, Ennio Furiesi, Paolo Fidanzi e Anna Maria Camurri – allietati dalla musica del “Circolo di Studio di musica Popolare – Che Liberi Siam Già” e dalla band di Davide Mannucci gli “Spaioni a Contrasto”. L’esposizione delle loro opere avrebbe dovuto accompagnare il turista anche durante il dopocena, ma il forte libeccio, in aumento al calar del sole, lo impedì. Fu un’esperienza questa che però andrà ripetuta soprattutto per valorizzare una zona della nostra città in cui, in modo apparentemente casuale, si sono ritrovati artisti volterrani di grande valore. Ma la notturna non si limitò alla sola musica; fu infatti caratterizzata dall’inconsueta performance degli ElektroDomestikForce, la crew di writers composta da Nico Bruchi (Lopez), Niccolò Giannini (Joke) e Daniele Orlandi (Umberto Staila). Le pareti esterne del cantiere della Cassa di Risparmio di Volterra furono attaccate dall’energia artistica-decorativa di tre artisti, emozionando i presenti con il loro sicuro tratto grafico. Il loro lavoro fu esposto fino al completamento del vero progetto di ristrutturazione di Piazza dei Fornelli, poi andò perso.

La seconda serata vide la proiezione del film documentario di Michael Radford sulla vita del Jazzista francese Michel Petrucciani. Forse il pubblico presente che si aspettava di assistere al grande Jazz espressivo di Petrucciani rimase deluso, ma il film documentario, attingendo ad una vasta mole di documenti e testimonianze, ha raccontato in modo originale la storia di un grande della musica. Il merito di Radford fu quello di essere riuscito a mettere in evidenza i punti di forza e di debolezza prima di tutto di uomo che affermava «Le persone non comprendono che per essere un ‘essere umano’ non è necessario essere alti un metro e ottanta. Ciò che conta è ciò che si ha nella testa e nel corpo. E in particolare ciò che si ha nell’anima».

La “rumba fiorentina” di Edoardo Spadaro chiuse la terza serata del Festival che si svolse in Piazza San Giovanni con il concerto dal titolo “Riccardo Raspi canta Spadaro”, in Via Roma con il Mercatino di prodotti tipici curato dal Comitato Filiera Corta Agroalimentare del Volterrano e nell’area dell’ex Ospedale Civile oggi della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra con la mostra “La Torre Pendente in Alabastro” a cura dell’Associazione Arteinbottega di Volterra. L’iniziativa vide fin dal primo pomeriggio un grande afflusso di pubblico.

Il pubblico non ci abbandonò nemmeno durante il proseguo della serata, applaudendo a più riprese i bravissimi artisti volterrani Riccardo Raspi, David Dainelli, Aldo Martolini, Carlo Paoletti e Fabio Iozzi, nel bellissimo scenario del sagrato del Duomo di Volterra in Piazza San Giovanni. Il momento clou del Festival Volterra Jazz, lo sapevamo, fu dato dal concerto di Riccardo Arrighini. Nel bellissimo scenario di Piazza dei Priori, ancor di più valorizzato dalla particolare atmosfera delle luci da palco, il Maestro, un po’ come Dr.Jakyll e Mr.Hyde, si trasformò da un perfetto pianista classico ad un inebriante pianista Jazz. La sua performance accompagnata dai suoni “sintetici” in stile anni ‘70 di Ugo Bongianni e di quelli “caldi” di Luca Signorini avevano indubbiamente catturato l’attenzione dei presenti.

Un colpo di scena arrivò però in chiusura di Festival. Noi dell’Associazione Volterra Jazz sapevamo che l’ecletticità del nostro Stefano Toncelli ci avrebbe riservato una piacevole sorpresa e così fu: di fronte ad un pubblico di ben 500 persone e forse più, supportato dall’ottimo impianto di Alessio Barbieri della Spazi Sonori Live, il Borrkia, come si faceva chiamare, dette sfoggio insieme ai suoi compagni di viaggio a doti musicali e di intrattenitore al pari di un grande artista. Con uno scroscio di applausi si concluse così l’edizione 2011.

2011

7 agosto
Piazzetta dei Fornelli, Via dei Labirinti
Via della Porta all’Arco, ore 16.30
Mostra Jazz
Laberinti e Mura in mostra

Piazzetta dei Fornelli, ore 21,30
Sara Big Band
diretta da Stefano Franceschini

8 agosto
Cinema Centrale, ore 21.30
proiezione del film:
Body & Soul – Michel Petrucciani
regia Michael Radford

9 agosto
Via Roma, dalle ore 16.30
Mercato&Gusto
Delizie&Suggestioni… a Km. 0

Piazza San Giovanni, ore 21.30
Riccardo Raspi canta Spadaro
con Riccardo Raspi
Aldo Martolini
Fabio Iozzi
David Dainelli

10 agosto
Piazza dei Priori, ore 21.30
Dr. Classic & Mr. Jazz
Sound Evolution
con Riccardo Arrighini
Ugo Bongianni
Emiliano Barrella
Gianni Bini
Sara Scassa
Azzurra Vellutini
Luca Signorini

11 agosto
Piazza dei Priori, ore 21.30
Borrkia Big Band
con Stefano “Borrkia” Toncelli
Saverio Ranalli
Bruno Salvadori
Luca Chiellin
Tommaso Gentili
Mattia Salvadori
Leonardo Barbafiera
Valentina Calì
Valeria Caciagli


Con il patrocinio di
Comune di Volterra e Provincia di Pisa

In collaborazione con
Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra
Cassa di Risparmio di Volterra S.p.A.
Consorzio Turistico Volterra
Gruppo Fotografico G.I.A.N. Volterra
Filiera Corta Agroalimentare del Volterrano
Arteinbottega

Curia Vescovile di Volterra
Marco Villanelli
Marco Bagnai e ai suoi collaboratori
Loretta Valdrighi
Cinzia Marini
Massimo Fiaschi
Spaioni a Contrasto
Che Liberi Siam Già
Caffè dei Fornelli
Milianti Sas
Euronics di Saline di Volterra
Ristorante Don Beta
Bar Pasticceria l’Incontro
Bar Pizzeria Ristorante Il Giardinetto
Pasticceria Migliorini
Enoteca Scali
Pizzeria Ohioja
Tabaccheria Ghionzoli
Ristorante La Grotta
Ristorante Etruria
Bar Priori

Organizzazione e Direzione Artistica
Associazione Volterra Jazz

Il Festival Volterra Jazz compie diciotto anni. Raggiunta la maggiore età, si presenta puntuale con una nuova edizione – dal 7 al 11 agosto – ancora una volta per raccontare a suo modo la storia del Jazz, iniziata nel 1993 e divenuta un appuntamento culturale irrinunciabile dell’estate. Grazie alla spinta dell’Associazione Volterra Jazz e dal sostegno degli Enti istituzionali del territorio volterrano, l’evento nato dalla volontà di un gruppo ristretto di appassionati è arrivato fino ad oggi per aprirsi al grande pubblico regalando speciali atmosfere e magnifiche sensazioni musicali nella bellissima Piazza dei Priori che anche quest’anno sarà la location principale del Festival. Il bellissimo Centro Storico della cittadina etrusca è però lì, invitante, che aspetta di essere colmato di suoni, di luci e di colori; l’ammiccamento è intrigante e allora il Festival Volterra Jazz quest’anno ci prova e decide di “contaminare” anche la Piazza S.Giovanni e la Piazzetta dei Fornelli. La contaminazione. È questo il tema conduttore del Festival 2011. La contaminazione prevede un dialogo creativo tra diverse forme artistiche, tra diversi generi musicali.

Volterra Jazz

Il manifesto e il programma cartaceo.
grafica di Massimo Gentili

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